(Attenzione al nuovo tutor!… ma c’è anche qualche bufala di troppo…)

In queste ultime settimane si è parlato tanto del nuovo Tutor, il sistema rimesso in funzione sulle autostrade italiane dallo scorso 27 luglio. Era stato dismesso non per problemi tecnici, bensì per un motivo di ordine giuridico. Un ricorso avanzato da Craft di Greve in Chianti, piccola azienda toscana, che sosteneva la clonazione di un proprio brevetto da parte di Autostrade.

Articoli e commenti intorno al nuovo tutor inneggiano alla sua infallibilità e precisione,  fino alla sua presunta capacità di rilevare se un veicolo è in regola con revisione e bollo auto.

Che cosa è.

In realtà, si tratta solo di un sistema in grado di misurare la velocità media su di un tratto, e quella istantanea quando si passa sotto le sue telecamere.
Non solo, ad oggi è molto probabile che le rilevazioni sulla velocità non siano possibili su una rete stradale estesa, perché la capacità di elaborazione dati del nuovo sistema sono limitate.

22 nuovi tutor installati

Almeno per ora, non si possono tenere attivi contemporaneamente più di una trentina di controlli, infatti è attualmente installato su sole 22 tratte autostradali. (di lato, la mappa)

Controlla la Revisione?

Tecnicamente non è difficile controllare in tempo reale se un veicolo che passa davanti a un apparecchio di rilevazione infrazioni è in regola con la revisione: basta che l’apparecchio sia in grado di leggere automaticamente le targhe e sia collegato alla banca dati della Motorizzazione.

Giuridicamente non si può: l’articolo 201 del Codice della strada prevede controlli automatici anche sul rispetto dell’obbligo di revisione; ma richiede che vengano effettuati con «appositi dispositivi o apparecchiature di rilevamento».

Il ministero delle Infrastrutture dovrebbe riapprovare per questo scopo specifico anche i sistemi esistenti. Ma c’è più di un dubbio giuridico su quale debba essere la procedura più corretta.

L’Assicurazione RC

Il fenomeno che in questi anni ha fatto molto più scalpore delle mancate revisioni, è sicuramente il potenziale controllo automatico sull’evasione dell’assicurazione Rc auto.
Attualmente i sistemi di lettura automatica delle targhe si possono utilizzare solo come ausilio alle pattuglie:
individuano i potenziali trasgressori dando un allarme agli agenti, che devono fermare il veicolo e verificarne i documenti.
Mentre ciò avviene, decine di altri potenziali trasgressori passano indisturbati.

Il bollo

Per il bollo auto, il problema non ha nemmeno senso porselo: essendo una tassa di proprietà, non serve accertare che un veicolo sta circolando. Le Regioni hanno già l’elenco completo degli evasori o presunti tali: basta confrontare l’elenco dei veicoli intestati a soggetti residenti sul loro territorio e quello dei pagamenti effettuati.

Le Regioni lo fanno da sempre: se c’è ancora qualcuno che evade il bollo auto, quasi certamente verrà scovato entro tre anni.

Infallibilità o impiego limitato

Stando alle dichiarazioni ufficiali,per quanto riguarda la precisione del nuovo Tutor, nulla da dire.

Il sistema di riconoscimento dei veicoli sarebbe in grado di ridurre i già pochi casi in cui bisogna scartare i fotogrammi ripresi dalle telecamere perché non si riesce a leggere la targa.

Unica complicazione è attribuire al veicolo il suo limite di velocità. Si pensi, ad esempio, ai mezzi pesanti, che vanno individuati per applicare i limiti più bassi loro riservati.

Il nuovo Tutor: un grande fratello di Orwelliana memoria?
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