Se sbaglio, posso tornare indietro?

Di solito siamo tesi a conservare insignificanti e banali posizioni presuntuosamente conquistate, trascurando la realtà come grande nuova possibilità e potenzialità di disegnare la nostra storia.

E ancora più solitamente, non siamo in grado di ammettere di aver sbagliato.

Ma una volta che siamo giunti a tale determinazione, si tratta solo di sapere cosa vogliamo fare.
Sapendo bene che ciò che ci viene chiesto è la verità di noi stessi, l’autenticità anche quando ci imbarazza e ci umilia.

Certo, a volte, capita anche a noi di non avere voglia di vita e magari di sbagliare consapevolmente per egoismo o svendendosi.

Ma poi ci si rende conto che c’è sempre rimedio a ogni errore, anche il più grosso, oltre il quale c’è un infinito spazio in cui rimettersi in gioco e ritornare a vivere seriamente la propria vita.

Scelte di vita, si, ma spesso riguardano anche solo scelte quotidiane, decisioni prese nell’immediato e per l’immediato.
Proseguire senza indugi verso la correzione di rotta, oppure è più conveniente accontentarsi con rabbia e insoddisfazione?

E spesso è proprio così che ci aggrappiamo ad autogiustificazioni e ad una fin troppo facile apparenza che ci impantana.
Ci si avvolge di un falso e labile perbenismo fatto solo di belle parole e poi si resta bloccati tra i pregiudizi.

Arthur Schopenhauer scriveva:
Essere consapevoli di ciò che si prova dentro di sé, senza sentirsi sbagliati, è il passo fondamentale per essere padroni di se stessi.

Buona Domenica e Buona Settimana.

Domenica 01 Ottobre 2023
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